Cosa sono i DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Sebbene siano definiti “disturbi”, di fatto non hanno le caratteristiche tipiche di una malattia. Hanno un’origine neurobiologica e dipendono dalle peculiari modalità di funzionamento delle reti neurali coinvolte nei processi delle abilità di lettura, scrittura e calcolo. Non pregiudicano quindi le capacità cognitive e non sono causati né da deficit di intelligenza o sensoriali, né da problemi ambientali o psicologici, ma possono essere considerati come caratteristiche specifiche dell’individuo, così come ad esempio l’orecchio musicale o il senso dell’orientamento.
Pertanto i bambini con DSA hanno QI nella norma o superiore alla media per età e contesto socio-culturale.
Quali sono i DSA
– dislessia: disturbo specifico della lettura, che si caratterizza per la difficoltà nell’effettuare una lettura accurata e fluente in termini di velocità e correttezza. Tale difficoltà può avere ripercussioni sulla comprensione del testo scritto;
– disortografia: disturbo specifico della scrittura, che si manifesta con difficoltà nell’apprendere e automatizzare le regole di conversione fonema-grafema e la corretta forma ortografica delle parole;
– disgrafia: disturbo specifico della componente esecutivo-grafica della scrittura, di natura motoria, inerente la difficoltà ad imparare a scrivere in modo fluido, armonico e leggibile a causa di un deficit nei processi di realizzazione grafica;
– discalculia: disturbo specifico delle abilità di calcolo, con difficoltà importanti nell’automatizzazione dei processi di calcolo sia mentale che scritto, nell’acquisizione e recupero dei fatti numerici (come le tabelline) e, in generale, nel comprendere e operare con i numeri.
Come si riconoscono i DSA
Lettura: difficoltà nella conversione grafema/fonema all’inizio della prima classe della scuola primaria, che si trasforma successivamente in una lettura lenta e frammentaria, con molte omissioni, inversioni, sostituzioni di fonema, invenzione di parole, scarsa comprensione del significato delle singole parole e poi dell’intero testo scritto.
Scrittura: scarsa autonomia nella trascrizione delle parole con frequenti errori di tipo fonologico (scambio di lettere, inversioni, omissioni), lo scarso controllo delle regole ortografiche, difficoltà di separazione adeguata delle parole, inadeguato utilizzo dell’apostrofo, errori nelle doppie e negli accenti.
Grafia: difficoltà nel passare dallo stampato maiuscolo al corsivo, dall’incapacità a restare nel rigo, dall’imprecisione del tratto, dalla postura scorretta, dall’affaticamento, dalla lentezza, dalla poca leggibilità.
Calcolo: difficoltà che si manifestano inizialmente nel conteggio da 1 a 20, seguite da quelle nel conteggio all’indietro, nell’apprendimento mnemonico delle tabelline, nel calcolo a mente entro la prima e la seconda decina, nella comprensione del valore posizionale delle cifre.
Inoltre, i bambini con DSA spesso presentano delle difficoltà nelle attività che richiedono l’uso di apprendimento mnemonico e fatiche nell’imparare i rudimenti delle lingue straniere. Difficoltà nella gestione del materiale e del tempo.
È necessario che gli insegnanti si prendano un periodo di osservazione degli alunni e delle loro difficoltà, per cercare di sostenerli in un tentativo di recupero delle abilità che potrebbero non aver ancora acquisito, anche a causa di un lieve ritardo nei processi di acquisizione. Qualora le difficoltà permangono, gli insegnanti sono tenuti ad informare e a consigliare alla famiglia di rivolgersi ad una équipe multidisciplinare certificata per la valutazione dei DSA.
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Articolo scritto dalla Psicologa Dr. Cristina Orlotti – Cooperativa Ippocampo
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